CONCLUSIONI
La filiera di produzione lattiero casearia è infatti piuttosto articolata, il latte è uno degli alimenti che derivano dall’allevamento degli animali e quindi porta con sé le criticità tipiche di questa fase mentre gli impatti ambientali dei formaggi e delle paste filate sono tra i più difficili da calcolare, a causa dell’estrema complessità del processo produttivo e dei molti prodotti e sottoprodotti generati. Osservando come gli impatti ambientali sono ripartiti nelle varie fasi del processo produttivo si comprende come alcuni di questi siano dovuti non tanto all’eventuale industrializzazione dei processi, quanto alla natura stessa dell’alimento. Dal confronto dei risultati degli studi analizzati, emergono, infatti, alcuni aspetti contro-intuitivi, ovvero che sono la fase agricola e l’allevamento degli animali, in particolare la fermentazione enterica del bestiame e la gestione delle deiezioni, che determinano il maggior impatto ambientale mentre la trasformazione industriale è poco rilevante grazie all’efficienza raggiunta dai processi produttivi. Il prodotto a minor impatto ambientale lo si ottiene quando l’animale riesce ad avere un’alta resa nella produzione di latte quindi, a parità con animali che hanno una resa minore, produce la stessa quantità di latte in un tempo minore e quindi con una minore quantità di cibo e minori deiezioni. In particolare, come riportato dagli studi bibliografici , una delle caratteristiche che maggiormente migliora gli impatti ambientali è l’efficienza nutritiva del bestiame che è negativamente correlata con l’impronta climatica, acidificazione e eutrofizzazione.
La sintesi del recupero della fase solida tramite compost e della fase aeriforme tramite biogas, andrebbe in futuro implementata con ulteriori tecniche innovative di ottimizzazione del riuso della fase liquida ( percolato ) come fertilizzante in fase liquida/liquido di processo in ausilio all’industria alimentare o di settore. Tali prospettive combinate con opportuni processi di riconversione degli allevamenti tradizionali permetteranno in futuro in misura sempre maggiore di ottimizzare fino a rendere nullo l’impatto ambientale dell’allevamento bufalino e del resto della filiera sul territorio circostante e sul più ampio comparto territoriale in cui tale processo si combina con le altre attività umane.
\cite{2014}\cite{1991}\cite{caseifici}\cite{biogas}\cite{ambientale} \cite{caseificia}