Conclusioni

Nel corso degli ultimi anni la letteratura e la ricerca si sono concentrati in modo sempre più assiduo sullo studio degli impianti di trattamento come fonte di rilascio di microplastiche nei corpi idrici e nel suolo; in particolare focalizzando la loro attenzione sullo studio e la ricerca di trattamenti specifici con elevate capacità di rimozione di questi microinquinanti. Sono stati analizzati i processi di moltissimi impianti di trattamento in tutto il mondo, messi a confronto diversi trattamenti per cercare di capire quali vantaggi e criticità avessero riguardo la rimozione delle microplastiche, negli studi recenti le tecnologie a membrana(bioreattori a membrana, MBR) confrontati con gli impianti a fanghi attivi convenzionali ed altri tipi di trattamenti secondari o terziari ha mostrato le più alte percentuali di rimozione sia per quanto riguarda impianti su scala pilota sia impianti su scala reale, raggiungendo in alcuni casi percentuali di rimozione fino al 99.9%.  Nonostante con questi tipi di trattamento si riescano a raggiungere alti tassi di rimozione si stima che i livelli di microplastiche scaricate giornalmente nei corpi idrici siano ancora molto elevati , andando a confermare che nonostante le tecnologie a membrana possano essere una valida alternativa ,per combattere contro questi inquinananti emergenti, rispetto agli altri trattamenti, il traguardo di scarico 0 per questo tipo di particlle è ancora lontano, e quindi possiamo affermare che gli impianti di trattamento delle acque reflue sono una fonte importante di rilascio di questi microinquinanti nell’ambiente.