Introduzione
Il comparto idrico è uno dei comparti ambientali che maggiormente è soggetto a valutazione di impatto ambientale, in quanto difficilmente un’opera di ingegneria civile non genera pressioni su di esso sia direttamente che indirettamente. Come tutti gli altri comparti, anche quello idrico è disciplinato dal D.P.C.M. 27/12/88 di cui all’Allegato I si esplicitano le componenti e i fattori ambientali dello stesso: “acquee sotterranee e superficiali (dolci, salmastre, marine) considerate come componenti, ambienti e risorse". Non tutte le acque descritte all’interno del ciclo idrologico vengono prese in considerazione, infatti, per quanto riguarda le acque marine si prendono a riferimento solo quelle marino-costiere, nella prossimità della costa dove si hanno le maggiori pressioni dovute all’attività antropica, mentre il mare in quanto tale non viene considerato poiché è un ecosistema che viene trattato a parte.
L’Allegato II, del medesimo DPCM, fornisce gli elementi per la caratterizzazione ed analisi delle componenti e dei fattori ambientali. Tali analisi riguardano:
- la caratterizzazione qualitativa e quantitativa del corpo idrico.
- La determinazione dei movimenti delle masse d'acqua, con particolare riguardo ai regimi fluviali, ai fenomeni ondosi e alle correnti marine. In particolare, i regimi fluviali sono caratterizzati da parametri quali le precipitazioni, la temperatura, le caratteristiche geomorfologiche e la permeabilità\cite{Naddeo_2013}. Le onde si generano dal vento mediante due azioni: l’attrito e la compressione e il risucchio. Le correnti marine dipendono dalle maree e possono generarsi dall'azione dei venti.
- La caratterizzazione del trasporto solido naturale, senza e con intervento, anche con riguardo alle erosioni delle coste ed agli interrimenti. Il trasporto solido è distinto in trasporto solido in sospensione e trasporto solido di fondo e ciò è determinato dalla granulometria del materiale e dalla turbolenza. La torbidità può essere vista come un parametro per la caratterizzazione qualitativa di un corso d’acqua, tuttavia utilizzarla come indicatore di inquinamento risulta sconveniente in quanto il materiale in sospensione può essere di vario genere\cite{l2002}.
- La stima del carico inquinante, senza e con intervento, e la localizzazione e caratterizzazione delle fonti. Il carico inquinante è normato dalla parte III del D.lgs. 152/2006, suddetto carico può essere di varia natura: civile, industriale, agricolo e zootecnico\cite{belgiorno2012}. In funzione del tipo di carico si vanno a determinare i rispettivi parametri che dovranno essere rispettati \cite{2014,Ibrahim_2019}.
- La definizione degli usi attuali, ivi compresa la vocazione naturale, e previsti.
La qualità dell'acqua
L’eccessivo sfruttamento delle risorse idriche da parte dell’uomo ha fatto si che venissero varate norme giuridiche per regolare prelievi e immissioni che possano generare impatti rilevanti al comparto. In Europa la normativa vigente è la Direttiva 2000/60/CE, anche detta Water Framework Directive\cite{Borea_2018}. La direttiva persegue obiettivi ambiziosi quali: migliorare lo stato delle acque, prevenire il deterioramento qualitativo e quantitativo e assicurarne un utilizzo sostenibile\cite{Ensano_2017} \cite{Scannapieco_2012,Naddeo_2007,korshin2021}. In Italia tale direttiva è recepita con D.lgs. 152/2006. La normativa impone la definizione dello Stato Ambientale, ottenuto in funzione del valore peggiore tra lo Stato Ecologico e lo Stato Chimico. Lo Stato Ecologico è determinato da elementi di qualità biologica, elementi chimici (LIMeco), elementi idromorfologici ed inquinanti specifici \cite{2020}. Tale stato viene ripartito in 5 classi qualitative che vanno dall’elevato al pessimo e ad ognuna di esse viene attribuito un colore come si può osservare dalla fig.2. Lo Stato Chimico si ottiene andando a considerare una serie di sostanze (oltre 300) considerate prioritarie dalla direttiva europea per le quali esiste un valore soglia \cite{Ensano_2019,Naddeo_2012,kranert2012}. Calcolato il 75° percentile per ognuna di tali sostanze e confrontato con il valore soglia, se tutti i parametri sono minori del valore stabilito allora lo stato è considerato Buono. Nel caso in cui anche uno dei valori risultasse superiore al valore soglia, allora lo Stato è da considerarsi come Mancato conseguimento dello stato buono.