Inquadramento della problematica
Il Dlgs 152/06 (Parte IV, Titolo V) definisce contaminato un “sito nel quale, in seguito ad attività antropiche, pregresse o in corso, è stata accertata un’alterazione delle caratteristiche qualitative delle matrici ambientali suolo, sottosuolo e acque sotterranee e tale da rappresentare un rischio per la salute umana”. Le principali attività che possono generare tale contaminazione sono essenzialmente legate ad attività industriali minerarie, a sversamenti illeciti o incontrollati nelle matrici ambientali di sostanze tossiche o addirittura cancerogene, nonché alla non corretta gestione delle discariche di rifiuti urbani e industriali. I contaminanti principali che possono essere riscontrati a seguito di tali attività nelle matrici suolo, sottosuolo e acque sotterranee sono composti organici (come BTEX e PCB) ed inorganici (metalli) \cite{Albergaria_2012}. I composti organici derivano principalmente dal petrolio, una miscela complessa di idrocarburi, come i BTEX (idrocarburi aromatici non alogenati). Tali sostanze possono contaminare le matrici ambientali attraverso la fuoriuscita del petrolio da serbatoi sotterranei di stoccaggio, da raffinerie petrolifere, oleodotti rotti, fuoriuscite da impianti chimici e dai processi di trasporto o di rifornimento dei mezzi terrestri e navali.