ossia.
Il Soil Vapor Extraction (fig. 1) è una tecnologia di bonifica in situ di tipo fisico che viene impiegata al fine di ridurre la concentrazione di composti organici volatili (VOCs) e di alcuni composti organici semivolatili (SVOCs) che sono adsorbiti al suolo nella zona parzialmente satura e i vapori estratti vengono trattati e immessi in atmosfera o nel sottosuolo (a scopo unico di bonifica) a seconda delle prescrizioni. Questo processo consiste nell'applicazione di una pompa aspirante all'interno di un pozzo sfinestrato, posto in corrispondenza o in prossimità dell'area contaminata, determinando un gradiente di pressione e il conseguente passaggio dell'aria attraverso il terreno, verso il pozzo di estrazione. I composti volatili presenti nel terreno vengono estratti per mezzo del flusso d'aria e successivamente trattati prima di essere rilasciati in atmosfera \cite{2012}. Gli aspetti progettuali di un sistema di SVE riguardano le componenti del sistema, in particolare per i pozzi è necessario definire un raggio di influenza (distanza più grande dal pozzo di estrazione a cui il flusso di vapore ed il vuoto possono essere indotti per migliorare la volatilizzazione e la conseguente estrazione di contaminanti dal suolo) di estrazione, una depressione di testa nonchè l’orientamento, il numero e le caratteristiche dei pozzi. Inoltre, è necessario definire la concentrazione iniziale del vapore per capire quali possono essere le rimozioni finali, i tempi di bonifica e la presenza di limiti fisici all’implementazione del trattamento \cite{Qin_2010}. Gli studi affrontati nel seguito sono stati condotti a scala di laboratorio, quindi l’attenzione è stata focalizzata sui seguenti parametri:
Tali fattori incidono in maniera significativa sull'efficienza del processo e sul tempo di intervento \cite{Shi_2020}.